Dna Salute

Prima visita agopuntura

La prima visita con il medico agopuntore inizia con un colloquio in cui il paziente spiega il motivo per cui si presenta e in cui il medico approfondisce la problematica, visiona eventuali referti specialistici e approfondisce altri aspetti della vita della persona (alimentazione, qualità del sonno, attività fisica, benessere psicofisico ecc). Il medico poi visita il paziente e se ritiene che ci sia l’indicazione per il trattamento con l’agopuntura, spiega al paziente le modalità della terapia. La scelta dei punti da trattare con l’agopuntura vengono personalizzati su ogni paziente. 

Normalmente un ciclo di agopuntura richiede almeno 5-10 sedute, il tempo di ogni seduta può variare in base al paziente, in media gli aghi devono rimanere posizionati dai 20 ai 30 minuti mentre il paziente è disteso su un lettino o seduto su una poltrona. Gli aghi sono monouso, sottili e di lunghezze diverse e vengono scelti in base alla parte del corpo in cui devono venire inseriti.

L’inserimento dell’ago può essere assolutamente indolore o a volte può dare la sensazione di puntura ma durante il trattamento l’ago non deve dare dolore, tuttavia si può percepire una sensazione di formicolio o indolenzimento della regione trattata o a volte di piccola scossa elettrica se stimolato. Il medico potrebbe anche decidere di usare la metodica dell’elettroagopuntura, ovvero collegare alcuni aghi con un elettrostimolatore per erogare basse correnti elettriche, per potenziare l’effetto terapeutico desiderato. Gli effetti benefici normalmente si presentano dopo un po’ di sedute ma a volte già dal primo trattamento si può percepire un beneficio. Come tutte le terapie, non è detto che tutti rispondano positivamente a questo tipo di trattamento. Molti pazienti che vengono per un determinato disturbo riferiscono che, parallelamente agli effetti terapeutici mirati al loro problema, notano che dormono meglio e/o si sentono più energici e/o più rilassati, quindi l’agopuntura spesso agisce positivamente globalmente sul benessere della persona.

È controindicata nei pazienti

  •  in terapia con anticoagulanti o che soffrono di scompensi coagulativi; 
  • persone in condizioni di immunocompromissione.